SPECIALS
Esploriamo progetti e iniziative che utilizzano l'arte come potente strumento di sensibilizzazione e cambiamento.
Scopriremo come artisti e creativi trasformano il loro talento in un mezzo per affrontare temi sociali ispirando e coinvolgendo le persone.
Un viaggio emozionante tra i progetti artistici che hanno avuto un impatto positivo sulla società.
INTRECCI
MOSTRA D'ARTE COLLETTIVA
La mostra “INTRECCI” nasce dalla volontà di Sonia Sanna e Sara Bernardini, educatrici del Centro Diurno del Centro di Salute Mentale di Olbia, con l’obiettivo di creare uno spazio espressivo, un luogo accessibile e di benessere, dove le risorse artistiche diventano anche strumento riabilitativo di condivisione e unione.
L'evento promuove una riflessione sulla salute mentale e incoraggia il riscatto che si può raggiungere attraverso la creazione artistica.
L’arte diventa, grazie a questo genere di eventi, un faro e la luce che ne scaturisce è liberatoria, come lo è la creatività che deriva dal profondo dell’animo di chi ha progettato e creato queste opere.
L’arte da un lato e la narrazione dall’altro; le opere diventano strumenti di riflessione e di analisi del vissuto personale, con un obiettivo ambizioso: sfidare i pregiudizi e offrire una nuova visione della malattia psichiatrica.
La mostra “INTRECCI” è la prima tappa del progetto Artè che vede gli artisti protagonisti della collettiva, in qualità di esperti, parte attiva nel guidare un gruppo di giovani utenti del Servizio attraverso un percorso artistico che culminerà con la messa in opera di un murale negli spazi del CSM.
Lo stigma si combatte anche così, permettendo alle persone con fragilità di esprimersi, di raccontarsi con le immagini e dar loro la possibilità di comunicare attraverso l'arte, che diventa possibilità di scambio e di unione riducendo le distanze.
SFOGLIA LA GALLERY
“A MANO A MANO”
è il progetto realizzato della fotografa @camillapianezzi: un diario intimo, fatto di scatti che porta al centro del discorso un argomento poco conosciuto e su cui ancora aleggiano sopra di esso molte reticenze e pregiudizi.
Pianezzi, attraverso gli occhi e il sorriso di Valentina, mostra cosa è l’alopecia, i preconcetti che questa patologia si porta dietro ma soprattutto la voglia di riconoscersi nuovi seppur diversi, in una sorta di cammino intimo di sofferenza e di rinascita, in cui si impara ad accettarsi di nuovo.
Questo progetto ha un’importanza fondamentale: riscoprirsi nonostante le avversità, arrivare a una consapevolezza rinnovata che conduce all’unico grande amore della nostra vita, l’amore per noi stessi, la cura e l’accettazione totale che si trasforma in amore e accettazione anche degli altri.
La fiducia sulle proprie forze, ci rende consci e capaci di affrontare qualsiasi sfida.
Sono 147 milioni le persone che al mondo soffrono di alopecia, una malattia che viene spesso associata a forti periodi di stress o alterazioni ormonali ma che può avere cause di cui non sempre si conosce la natura.Non conoscendo i fattori scatenanti è più facile, nella nostra società, trasformare questa patologia in un tabù, scomodo da affrontare.
Si parla infatti quasi sempre di alopecia androgenetica, tralasciando però, tanti altri fattori.
L'alopecia universale, totale o areata, con la quale tanti uomini e tante donne devono convivere sin dalla giovane età, è la storia che troviamo negli scatti di Camilla Pianezzi, che racconta Valentina nel progetto "A MANO A MANO": un percorso difficile e doloroso, una sfida con se stessi.
Gli alti e i bassi di questa malattia porta alcune persone a vivere una doppia vita, a costruirsi una maschera, una nuova identità:
I lunghi capelli castani di Valentina erano la parte di sé che preferiva:
"bastarono due settimane per vederli cadere, inutili furono le ipotesi, le cure e le ricerche, dall'alopecia areata non si poteva scappare né tantomeno dalla sofferenza che portava"
Attraverso questo diario fotografico, l'accettazione e valorizzazione di se stessi sono i messaggi da veicolare e porre al centro: il risultato è la malattia che porta a nuove consapevolezze del proprio io e del proprio corpo:
"non siamo il nostro corpo, siamo quello che sentiamo, quello che diamo, siamo emozioni, amore e non ci sono grandi uomini o grandi donne, ma grandi imprese, grandi sfide, il nostro corpo è una casa in affitto alla quale possiamo cambiare l'arredamento, spostare mobili, buttarne altri, ciò che conta è molto altro, chi c'è al suo interno"
Il sorriso sincero di Valentina è un messaggio di positività e speranza che ci auguriamo possa aiutare chi, come lei, ogni giorno, anche nel silenzio, affronta le sue personali batta-glie, piccole o grandi, tutte valide e importanti, che possano ritrovarsi in questo coraggio e riscoprirlo dentro se stessi.